La mia vita non è mai stata particolarmente facile, i miei genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo solo tre anni, quindi non capivo del tutto di perderli ma non ha reso più facile non averli.
Sono finita nelle cure di mia nonna, una donna che stava per raggiungere i 90 anni, ha fatto del suo meglio per crescermi e io non ho chiesto molto, quindi per quanto riguarda i vestiti, ho preso abiti semplici, voluminosi e un po' tozzi.
Gli abiti voluminosi mi offrivano un vantaggio, nascondendo il mio corpo. Non sono mai stata orgogliosa di come progredisco fisicamente più velocemente delle ragazze della mia età, avevo 13 anni e già un seno di taglia 32E, dovendo indossare un brutto reggiseno bianco sporco, ma ancora una volta, è tutto ciò che mia nonna poteva permettersi. All'età di 10 anni il mio seno è germogliato, a 11 anni indossavo già un reggiseno da allenamento economico e a 12 avevo 38°C.
Non mi sono mai fatta molti amici a scuola, per lo più venivo evitata e insultata, venivo chiamata grassa a causa dei miei brutti vestiti. Una parte di me soffriva, l'altra era contenta che nessuno sapesse del mio corpo, mi sentivo a disagio e mi vergognavo anche un po', perché non conoscevo nessuno con cui parlare di questo genere di cose.
Finché un giorno...
Spesso sceglievo di andare a scuola a piedi, sperando di prolungare il mio tempo lontano dagli altri. La mia passeggiata mi ha portato attraverso una piccola zona boscosa, un po' di terra era stata calpestata molto tempo fa per creare un sentiero poco chiaro, ho notato nuove tracce, lasciate da pneumatici e all'inizio però qualcuno era passato in bicicletta.
Ma ho cominciato a sentire dei suoni, suoni come grugniti e ansimanti.
Non ero esattamente vestita per esplorare i boschi, con addosso il mio vestito voluminoso, un reggiseno semplice, biancheria intima vecchio stile chiamata mutandine della nonna, scarpe da ginnastica semplici e i miei capelli castano scuro legati in uno chignon, ma ero interessato a sapere cosa stava facendo quel suono, camminando lentamente tra i cespugli, ho sentito dei rumori provenire da un gruppo di alberi, ho fatto capolino lentamente, sono arrossito a quello che ho visto, una donna era sdraiata su una moto, con la camicetta aperta, i suoi seni che sussultavano mentre gemeva, il suo testa arrotolata e gambe divaricate, la gonna sollevata, un uomo si stava infilando dentro di lei, era nudo, ho visto i suoi vestiti a pochi centimetri da lui nella terra, da dietro ho potuto vedere solo i muscoli della schiena, le gambe, le sue braccia, le sue natiche che stringevano ad ogni spinta, non conoscevo quella donna, non che conoscessi molta gente in città, rimasi ipnotizzato da tutto questo e osai guardarlo più da vicino.
Camminando il più silenziosamente possibile verso l'albero successivo, con i cespugli che quasi si impigliavano nel mio vestito, ho colto una vista laterale del volto dell'uomo, era bello, con lineamenti robusti, occhi scuri, un sorriso diabolico, sudore formato sulla sua fronte mentre spingeva di nuovo e Ancora. Mi sono sentito tremare e la mia figa vergine formicolare.
La donna gridò "oooh...ooh..dio sì...mmm..." e una parte di me soffriva, desiderando essere quella donna.
Quando ho alzato lo sguardo sul viso dell'uomo ho visto che mi stava guardando, sorridendo, spingendo ancora in profondità nella donna, non parlava, ma alzava un dito con la mano, indicando che avrei dovuto aspettare.
Non mi sono mosso, non potevo... non volevo. Ero stupito, volevo conoscere quest'uomo eppure ero terrorizzato nel profondo, era un estraneo, poteva essere un assassino o peggio. Lo guardai mentre si sollevava, spingeva e infine grugniva, lasciandosi andare nella donna, dopo che scivolò fuori da lei, vidi il suo membro, era grosso, non avevo mai visto il pene di un vero uomo ma era tremendo, quasi sette pollici lungo e largo più di un pollice e mezzo. Luccicante di sperma e succo di figa.
La donna si abbottonò la camicetta, si aggiustò la gonna e disse "beh... buona giornata". L'ho riconosciuta ora, era l'insegnante di matematica per i bambini più piccoli della mia scuola. Non potevo crederci.
Ma mentre si avviava verso la scuola, l'uomo parlò con voce sicura, forte, potente.
"Beh, giochi a nascondino o ti fai vedere?"
Tremavo ma sapevo che non sarei mai riuscito a superarlo e non volevo.
Sono uscito da dietro l'albero e sono arrossito leggermente, guardando a terra, lui ha fatto un ampio sorriso e ha fischiato "Mmm... cosa sexy".
Mi sono sentito diventare ancora più rosso nelle guance, guardandolo negli occhi, come pozze d'acqua scure, ho chiesto "s..sexy? me?"
Lui annuì "Certo, di chi altro dovrei parlare?" si avvicinò a me
Ho sentito la schiena irrigidirsi e ho detto "No..sono brutto...grasso..lo dicono tutti i ragazzi"
Ha riso un po', ho pensato che se i lupi potessero ridere, suonerebbe così.
Allungò la mano e mi prese delicatamente il mento "Penso di non riuscire a capire che aspetto abbia una bella signora...?"
Mi sentivo congelato, nella paura, nella lussuria, nel desiderio, non lo sapevo ma ho detto "Ho 13 anni...non...non una signora"
La sua mano destra mi teneva il mento, la sua sinistra si allungò, trovò il mio fianco e accarezzò delicatamente i cerchi lenti che mi fecero indebolire le ginocchia, emisi un'involontaria fusa di piacere e lui sorrise "Sei una signora... bella. ."
Detto questo si è avvicinato e mi ha baciato le labbra, il suo respiro caldo, il viso un po' affilato dalla barba sottile, ha preso il mio primo bacio, succhiando e accarezzando le mie labbra con le sue e ho sentito le mie labbra cercare di ricambiare la passione che mi aveva dato, il mio corpo tremava di gioia febbrile e avrei voluto allungare la mano e fargli scivolare le braccia attorno al collo, tenerlo stretto ma sono rimasta lì.
Tirò indietro le labbra e mi sorrise "Una bella signora come te... merita un vero letto... non il retro della mia bicicletta come quella sgualdrina da due soldi... andiamo" andò alla sua bicicletta, vestendosi velocemente, si sedette in pelle e denim in cima alla scintillante macchina che solo pochi istanti prima fungeva da letto improvvisato per lui e l'insegnante.
Ha picchiettato delicatamente sul sedile dietro di lui, ho guardato lui, il sedile e ho fatto la mia scelta.
(ditemi cosa ne pensate della prima parte, se vi è piaciuta fatemelo sapere e presto pubblicherò la seconda parte).